Inviato da Maria il 14 Giu 2013 in blog, la serra delle parole | 0 commenti
“…con le disgrazie basta incominciare, non c’è niente che le faccia fermare, si estendono, si sviluppano come una merce a buon mercato e di largo consumo. l’allegria, invece,è una pianta capricciosa, difficile da coltivare, che fa poca ombra, che dura poco e che richiede cure costanti e terreno ben concimato, nè secco nè umido,nè esposto ai venti, insomma una coltivazione che viene a costar cara…la disgrazia è una pianta dal legno resistente; a ficcarne un germoglio nella terra non c’è bisogno di occuparsene, cresce da sola, frondeggia, ne son piene le strade…”