Non ho ancora capito se la natura (verde) dominata ad arte sia un’arte.
La guardo, mi piace poi mi fermo e ci ripenso e … non so se mi piace ancora.
certamente è una “arte” che richiede costanza esperienza tecnica e creatività eppure non so.
d’altra parte ogni giardino, nel suo piccolo è arte e dominio della natura.
esproprio e trasposizione.
eppure alcuni giardini li amo e altri (con le finestre verdi sul verde) li aborrisco.
Vedi tu come è strano il mondo . . .
Hai ragione, il mondo è strano: la storia dei giardini , che è arte, pencola da sempre fra la predominanza dell’elemento naturale (che per molti rappresenta Dio) e quella dell’elemento antropico ( che sarebbe l’uomo che vuole superare il Dio, o addirittura farne a meno), ed è interessantissimo in tal senso osservare questo alternarsi nelle stagioni storiche e nel pensiero filosofico.per non parlare di quanto il concetto di esercizio del potere abbia influenzato anche l’arte dei giardini. ma io non volevo fare la filosofa, volevo solo, come sempre, utilizzare il giardino come metafora della vita, e osservare che alcune cose prendono aspetto e rilievo diverso solo se c’è qualcuno che ce le fa vedere.
Non ho ancora capito se la natura (verde) dominata ad arte sia un’arte.
La guardo, mi piace poi mi fermo e ci ripenso e … non so se mi piace ancora.
certamente è una “arte” che richiede costanza esperienza tecnica e creatività eppure non so.
d’altra parte ogni giardino, nel suo piccolo è arte e dominio della natura.
esproprio e trasposizione.
eppure alcuni giardini li amo e altri (con le finestre verdi sul verde) li aborrisco.
Vedi tu come è strano il mondo . . .
Hai ragione, il mondo è strano: la storia dei giardini , che è arte, pencola da sempre fra la predominanza dell’elemento naturale (che per molti rappresenta Dio) e quella dell’elemento antropico ( che sarebbe l’uomo che vuole superare il Dio, o addirittura farne a meno), ed è interessantissimo in tal senso osservare questo alternarsi nelle stagioni storiche e nel pensiero filosofico.per non parlare di quanto il concetto di esercizio del potere abbia influenzato anche l’arte dei giardini. ma io non volevo fare la filosofa, volevo solo, come sempre, utilizzare il giardino come metafora della vita, e osservare che alcune cose prendono aspetto e rilievo diverso solo se c’è qualcuno che ce le fa vedere.