Inviato da Maria il 13 Ott 2012 in blog, genius loci, la serra delle parole | 0 commenti
“a dispetto dei luoghi comuni sul giardinaggio, egli non aspira a dominare lo spazio in cui opera e a cui dà forma insieme alla natura.Nel suo piccolo non si considera, per citare Corneille, il padrone. Non è al di sopra del suo luogo, è sempre nel suo luogo. Tutto ciò che desidera è che quello divenga, giorno dopo giorno, più bello. Sa che il suo giardino è l’opera più effimera che ci sia,e per questo lo ama. Sa che probabilmente non gli sopravviverà, e ciò a volte lo rattrista, ma non gli impedisce di portare avanti con gioia il lavoro quotidiano.Ne trae un piacere troppo intenso per rovinare tutto con ambizioni insensate. A che diavolo gli servirebbe dominare il suo giardino, si domanda scuotendo la testa, con il buon senso dei contadini. ”
fantastico Jorn de Precy, uomo del 1800 e fratello del mio cuore.