Inviato da Maria il 18 Gen 2014 in blog, la serra delle parole, pensieri come stoloni | 4 commenti
“Un ortolano non si stupisce affatto se non vede crescere le verdure che non ha seminato, ma pensa semplicemente : «È naturale, vecchio mio, se non hai avuto tempo di seminare le carote, non raccoglierai le carote, raccoglierai invece l’insalata, il prezzemolo, le cipolle, visto che le hai seminate.
Eh sì! Quando si tratta di frutta e verdura, gli esseri umani ragionano in modo corretto, ma quando si tratta del campo morale, psichico, non capiscono più nulla: credono di poter raccogliere la felicità, la gioia, la pace, pur seminando la violenza, la crudeltà e la cattiveria. Ma non è così, se hanno seminato violenza, crudeltà e cattiveria, quel che hanno seminato raccoglieranno; però, siccome non capiscono, si meravigliano e si ribellano contro quello che accade loro. Dovrebbero invece imparare a controllarsi per seminare, con le loro parole, i loro sentimenti ed i loro pensieri, soltanto semi di luce e d’amore ed allora avranno senz’altro un destino migliore.”
Parole sante ma il problema vero (credo io) è che noi non sappiamo assolutamente cosa stiamo seminando.
E lo dico quale esperienza di padre.
cosa ho seminato? cosa hanno appreso le mie figlie?
Nessuna di loro che abbia preso un percorso “lineare”. il 100% dell’antagonismo.
Ho paura di dire che non lo so.
E non lo so.
e ciò un pò mi dispera.
io mi consolo pensando, da giardiniere , che violenza e aggressività nascono su percorsi di semina “lineare”, mentre ‘sti figli che pellegrinano in tondo, in alto, in basso, alla smerza, stanno viaggiando sulla via curiosa e affascinante della gioia….trovarla, poi, è un altro discorso.
Se mi vedessero stare in piedi
immobile, in mezzo
ai miei fiori, come
in questo istante,
penserebbero che
sto tenendo loro una lezione. Invece
sono io che ascolto
e loro che parlano.
Lì, in mezzo a loro,
mi insegnano la luce.
Nikifòros Vrettàkos
imparare la luce…problema grande per un giardiniere, ma ottimo motivo per vivere.