Inviato da Maria il 15 Mar 2015 in blog, genius loci, pensieri come stoloni | 0 commenti
Era il punto più buio e silenzioso del giardino, e così ci portavo di notte le bimbe a imparare il silenzio, che avrebbe regalato loro il prezioso dono di poter sentire i campanellini delle fate. Le mie figlie li hanno sempre sentiti, i campanelli, e così ho deciso di regalare poi quella stanza del giardino ai suoni che non ci sono. C’è una installazione di vecchi vasi pendenti in forma di campana, ma troppo pesanti perchè il vento sia capace di farli suonare; e c’è una piccola collezione di Buddleye.. Le Buddleye sono piante molto semplici,ma mi affascinano in quanto “abitate”: sempre i loro rami palpitano delle attività di centinaia di farfalle. E non saprei descrivere meglio il concetto di suono impossibile che raccontando il battito d’ali delle farfalle. Così ,pur amando appassionatamente tanti fiori (e odiandone altri, perchè si sa, la passione coinvolge gli estremi), quando qualcuno mi ha chiesto: ma tu che fiore sei? non ho avuto dubbi: io sono Buddleya, impetuosa, disordinata, abitata da mille fremiti.