Inviato da Maria il 12 Giu 2012 in blog, magarìe | 0 commenti
si avvicina la notte di San Giovanni…sento la potenza delle erbe crescere intorno a me…è necessario riscoprire il senso di gesti antichi, di riti perduti.
Il giorno di San Giovanni è una ricorrenza cristiana che si è inserita su antichi radicati riti che hanno da sempre accompagnato il Solstizio d’estate, uno dei due giorni dell’anno in cui il Sol Stat, si ferma per riprendere il suo ciclo. Dunque in questi due giorni gli antichi pensavano che il sole guardasse in due opposte direzioni, la crescita e la decrescita, assomigliandolo in questo modo a Giano bifronte. E’ facile ricordare che a Giano faceva seguito una schiera di adepte che da lui presero il nome di Ianare. E così eccole, le streghe, volteggiare sulle loro scope nella notte del 23 giugno….
..notte in cui si festeggiavano le nozze del Sole(il fuoco) con la Luna( l’acqua), equivalenti nella loro durata temporale ( non posso non notare una sana vena di femminismo negli eventi della natura e nella loro osservazione da parte degli antichi, a convalida che solo la cosiddetta civiltà ha teso a relegare il femminile a ruoli secondari, e certamente a questo non è estraneo il timore del potere delle donne…ma questa è storia su cui tornerò)
Il Cristianesimo, consapevole di non poter sradicare riti tanto intrinseci nel costume umano, ha operato una sovrapposizione per dare sacralità propria a usi rituali di religioni precedenti; e alle porte dei due Solstizi ha piazzato due Santi Giovanni, già noto di suo per immersioni, battesimi e altri usi simbolici dell’acqua.
La cosiddetta acqua di San Giovanni ,comune nelle culture contadine fino al secolo scorso, non è che la rivisitazione del rito antichissimo dell’acqua “selenizzata”,cioè lasciata a ricevere gli influssi benefici della Luna-sposa, in cui si ponevano in infusione per tutta la notte alcune erbe raccolte nel momento del loro massimo potere, che secondo gli alchimisti medioevali veniva appunto raggiunto fra il tramonto del 23 e l’alba del 24: se attentamente ritirata prima di essere toccata dal primo raggio di sole, questa acqua serbava capacità guaritrici e divinatorie.