Inviato da Maria il 30 Giu 2013 in blog, la serra delle parole | 6 commenti
“…ma certo la libera strada ha qualcosa di umano, di unicamente umano. Nella sua solitudine tortuosa è come l’immagine di quel dolore che ci scava. Un dolore che è come un sollievo,come una pioggia dopo l’afa-silenzioso e tranquillo, pare che sgorghi dalle cose, dal fondo del cuore. Questa stanchezza e questa pace, dopo i clamori del destino, sono forse l’unica cosa che è nostra davvero…..finchè si cerca, amico, allora si.Tu hai avuto fortuna a non giungere mai….”
Amica mia, cosa stà accadendo dentro di te? La tua inquietudine è dolorosa…
“Tra un rinvio e l’altro la vita se ne va. Niente ci appartiene, Lucilio, solo il tempo è nostro. La natura ci ha reso padroni di questo solo bene, fuggevole e labile: chiunque voglia può privarcene. Gli uomini sono tanto sciocchi che se ottengono beni insignificanti, di nessun valore e in ogni caso compensabili, accettano che vengano loro messi in conto e, invece, nessuno pensa di dover niente per il tempo che ha ricevuto, quando è proprio l’unica cosa che neppure una persona riconoscente può restituire.
Ti chiederai forse come mi comporti io che ti do questi consigli. Te lo dirò francamente” . . . .(?)
Evidentemente il resto tocca a te.
come ti comporti, come stai, come vivi tu che mi dai questi sapientissimi consigli? per quanto tocca a me, ti dirò, sono scarsamente capace a vivere….
io so dare “consigli” ma non è detto che sappia seguirli…
tu non mi fare spaventare.
no, non spaventarti, solo stanca, tanto stanca, e invasa da un brutto senso di inadeguatezza a tempi e modi dell’esistenza…quanto ai consigli,amatissimi quelli degli “inadeguati” par mio, gli altri sono troppo spesso su lunghezze d’onda improponibili…e tutto sommato questo blog “funziona”, così pieno di amicialieni.
Cara Maria,
mi sento come te “invasa da un brutto senso di inadeguatezza a tempi e modi dell’esistenza”. Queste parole mi ricordano qualche Gaber. Che ricetta hai per andare avanti ?