Inviato da Maria il 17 Nov 2012 in la serra delle parole | 2 commenti
molte volte ho studiato la lapide che mi hanno scolpito:
una barca con vele ammainate, in un porto.
In realtà non è questa la mia destinazione
ma la mia vita.
Perché l’amore mi si offrì e io mi ritrassi dal suo inganno;
il dolore bussò alla mia porta, e io ebbi paura;
l’ambizione mi chiamò, e io temetti gli imprevisti.
Malgrado tutto avevo fame di un significato nella vita.
E adesso so che bisogna alzare le vele
e prendere i venti del destino,
dovunque spingano la barca.
Dare un senso alla vita può condurre a follia
ma una vita senza senso è la tortura
dell’inquietudine e del vano desiderio-
è una barca che anela al mare eppure lo teme.
Edgar Lee Masters
…a 18 anni amavo questa poesia, e decisi che mai sarei stata George Gray…mi capita oggi di leggere di George Gray come un ‘inno alla paura della libertà… e ancora oggi la amo, e sono felice di non essere stata George Gray.
..arrivi sempre al momento giusto…
“…la tortura dell’inquietudine e del vano desiderio” non è roba sopportabile per noi…..