Inviato da Maria il 27 Giu 2012 in magarìe | 0 commenti
fra le più antiche maghe raccontate dalla letteratura troviamo Medea e Circe, entrambe bellissime, eternamente giovani,straniere e capaci di operare trasformazioni. In letteratura latina abbondano le descrizioni di streghe, invece, segnate dalla vecchiaia e dalla bruttezza, ma ugualmente dedite a trasformazioni e a rapimenti di bambini e di anime dei vivi e dei morti: Arpie,Chere, Lamie, Moire ,Erinni e la loro Dea-madre Ecate, dea degli incroci e della Luna.
Quasi tutte queste streghe, e dopo di loro le Strix descritte da Ovidio, sono metà donne metà uccelli rapaci, volano nella notte e si alimentano delle carni dei bambini. Sarà semplice nel Medioevo ,buio e ignorante, attribuire a creature simili la comunissima sventura delle morti neonatali.
Le streghe saranno dunque l’archetipo dei diversi, dei sovvertitori degli ordini precostituiti, troppo spesso identificati con gli stranieri.